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QUANTO CONTANO, PER TE E PER IL TUO LAVORO, LA POSTURA E LA PERFETTA GESTIONE ERGONOMICA DEI TUOI SPAZI

“Stai dritto! Non ti ingobbire! Ma perché non ti siedi per bene!”. Chi non se lo sarà sentito urlare dietro da bambino e prima o poi non lo farà anche con i propri figli. Ah, la mamma… Ma ultimamente anche i babbi non scherzano eh! Comunque, anche noi di Ruck, nel nostro piccolo, come le più petulanti maestre di una volta dobbiamo favorire e promuovere assolutamente la migliore postura e il miglior adattamento fra tecnologia ed essere umano. Nello specifico, specialmente quando si esercita la professione, un rapporto ottimo del professionista con i ferri del mestiere e gli spazi di lavoro è fondamentale per la migliore performance. Proprio così, e se non l’avete ancora capito, operatori del piede, queste righe sono dedicate alla vostra salute e al vostro luogo di lavoro.

I lunghi orari, frequentemente costretti in posizioni innaturali e nocive, per non parlare del trasporto di attrezzature che hanno spesso un peso non indifferente. Per voi un equipaggiamento pratico ed ergonomico è senza dubbio un aiuto prezioso per ridurre l’impatto del lavoro sulla vostra salute: alleviare la tensione sui piedi e sulla schiena diventa di importanza essenziale, così come il “grip” dell’impugnatura, che deve essere perfettamente antiscivolo e ridurre le asperità del contatto e “collaborare” alla perfezione con la mano dell’operatore. Ma non solo: l’ergonomica è quindi, come abbiamo detto, l’arte della migliore collaborare fra uomo e strumentazione. E quindi riguarda anche come la disponete la vostra strumentazione. È un aspetto essenziale, ma lo tratteremo più avanti. Prima, “schiena dritta e seduti a modo”!

MANTIENI LA POSTURA CORRETTA, ANCHE A SEDERE

Schiena dritta, ok, ma una postura rigida costante, anche da seduti, pone sotto uno sforzo costante la spina dorsale. Questo in prima battuta riduce il flusso sanguigno ai dischi intervertebrali, sovraccaricando sensibilmente il lavoro dei muscoli della schiena: possono essere provocati quindi mal di testa, mal di schiena, tensione e un naturale calo della performance. Ah, per non parlare di una probabile ernia del disco in arrivo.

Occorre prestare cura e attenzione al modo in cui ci si siede e si mantiene la posizione: professionista del piede, hai bisogno di una “seduta dinamica”. Come fare? Ruck ha pensato strumenti speciali, le sedie BIOSWING, per questo scopo: queste ottime amiche della tua colonna sanno mantenere attive alcune dinamiche corporee essenziali al fine di prevenire problematiche e fastidi. Attivano i muscoli, stimolano la circolazione e aumentano il metabolismo, così tu lavori e il tuo corpo non ne rimane traumatizzato. Naturalmente, anche variare consapevolmente le diverse posizioni di seduta, può essere un accorgimento da non trascurare da operare quotidianamente.

IL COMFORT AL CENTRO DELLA TUA PERFORMANCE

Perché lo sai bene, lo hai provato sui tuoi muscoli, sulla tua schiena, sui tuoi stessi piedi. Da bravo professionista, ovviamente sai anche che il lettino per trattamenti dovrebbe offrire prima di tutto un ottimo comfort per il cliente. A te non ci pensi proprio mai eh? La sua importanza come “unità di lavoro centrale” per il professionista non dovrebbe essere mai sottovalutata. Sollevamento, abbassamento, rotazione, inclinazione: tutti i cambi di posizione e le misure di regolazione individuale dei poggiapiedi sono di grande importanza per la tua perfetta fruizione dal punto di vista ergonomico. Idealmente, il professionista può portare così la sua area di lavoro, cioè quella che comprende il piede del paziente, nella migliore posizione per poter intervenire con maggiore efficacia e efficienza. Eccoci qua, ancora a parlare di ergonomica.

Benissimo, ma se parliamo di comfort, è possibile raggiungerlo anche stando frequentemente in piedi? Certo che si. Anzi, è raccomandabile che il professionista abbandoni spesso la sua posizione seduta. A condizione che l’altezza del lettino possa essere regolata di conseguenza, e cioè anche per il trattamento in posizione eretta. Il lavoro plantare all’altezza degli occhi infatti fornisce anche un notevole rilassamento per schiena e gambe.

VALUTA LE TRE ZONE PER UNA MIGLIORE “PRESA” ERGONOMICA: I TRE SPAZI DI PRESA

Secondo la Small Ergonomic Data Collection, redatta dall’ “Istituto federale per la sicurezza e la salute sul lavoro” tedesco, ogni posto di lavoro dovrebbe essere arredato in modo ottimale osservando misure standard ideali per ciò che concerne illuminazione, temperatura e possibilità di movimento. Ciò si traduce anche in tre spazi di presa ergonomici: questi segnano lo spazio entro il quale il praticante può raggiungere tutte le aree di lavoro e materiali senza difficoltà e senza movimenti potenzialmente dannosi per il suo benessere fisico. Perciò, valuta attentamente la disposizione dei tuoi strumenti di lavoro.

Il primo spazio di presa descrive l’area direttamente di fronte al praticante, approssimativamente all’altezza dell’ombelico.  Idealmente, la seduta è a busto eretto, e tale posizione consente di lavorare vicino al corpo del paziente, con le spalle rilassate. Il secondo spazio di presa interessa le distanze dagli oggetti che il professionista usa più di frequente: tutti gli strumenti o materiali di lavoro che sono regolarmente utilizzati sono meglio raggiunti nella zona definita come il secondo spazio di presa. Qui il praticante deve essere in grado di arrivare a tutti gli oggetti con l’estensione dell’avambraccio appena piegato. Il terzo spazio di presa, infine, è accessibile al praticante con il braccio disteso, e può essere raggiunto solo con la mano. In genere, in questo spazio sono collocati quei prodotti o articoli che sono solo raramente necessari. Qui poi la presenza di un armadio mobile su ruote presenta vantaggi decisivi: offre spazio per riporre gli strumenti, una lampada d’ingrandimento orientabile e sufficiente spazio di archiviazione per materiali di consumo. Inoltre, la sua mobilità significa che può essere sempre posizionato nella posizione preferita e può essere costantemente riposizionato in base alle esigenze del professionista. Ecco, questa si che è una buona pratica ergonomica.

IN CONCLUSIONE

Ricorda bene: una stazione di trattamento progettata e pensata secondo il principio della migliore usabilità ergonomica non solo migliora e “rilassa” il tuo lavoro, ma ti permette anche di mettere in atto delle ragionevoli contromisure per evitare di farti male mentre pratichi. Accanto a tutto questo, come abbiamo detto, una deliberata alternanza della posizione di trattamento dovrebbe diventare una componente fissa del tuo lavoro quotidiano. Questi concetti sono alla base della costruzione della stanza di lavoro ideale secondo RUCK: il dialogo perfettamente armonico fra lettino, sedia da lavoro e i mobili porta strumentazione deve essere sempre accuratamente predisposto e implementato sotto tutti gli aspetti ergonomici.

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